LE
NOSTRE FONTI
Mons. Luigi Recagno
L’ANGELUS DOMINI
Riportiamo alcune riflessioni sulla preghiera dell’Angelus tratte da una lettera di Mons. Recagno alle Suore della P.O.R.A.
“L’Angelus è una preghiera che si recita tre volte al giorno: mattino,
mezzogiorno e sera, per ringraziare Dio del mistero dell’Incarnazione ed insieme
per onorare la SS.Vergine che tanta parte vi ebbe. E’ composta di tre versetti a
cui seguono alternate tre Ave Maria e una Preghiera finale alla quale si fanno
seguire tre Gloria al Padre. Durante il tempo pasquale l’Angelus è sostituito
dall’antifona Regina Coeli. Il momento di recitarla è indicato in molti luoghi
dal suono della campana che, per questo suo particolare ufficio, viene appunto
denominata “campana dell’Angelus” o dell’ “Ave”.
Facciamo una breve
meditazione sulla preghiera dell’Angelus Domini. Per me è come un trittico.
Il primo quadro da
contemplare è l’Arcangelo Gabriele che annunzia alla Madonna che Dio Padre,
spinto da un amore infinito vuole donare il suo Divin Figlio al mondo.
Dunque Dio è Amore che si traduce in volontà di dono e dono di Sé.
Recitando la prima Ave Maria chiediamo alla Madonna che ci conceda la grazia di
vivere sempre con questa visione nell’anima: Dio è Amore e Amore che vuole
donare se stesso.
Il secondo quadro
da contemplare è la Madonna la quale contemplando, come Le ha detto l’Angelo,
Dio Amore che si dona, sente l’impulso alla imitazione di Dio, facendo
anch’essa il dono totale di sé, spinta dall’Amore: “Ecce ancilla Domini”
(“Eccomi, sono la serva del Signore”) e capisce che il modo di donarsi
totalmente a Dio è farsi obbediente alla Sua Volontà: “Fiat mihi secundum verbum
tuum” (“Avvenga di me quello che hai detto") .
Recitiamo la seconda Ave Maria perché la Madonna ci conceda di imitare Lei
in questo amore che si fa dono di noi stessi mediante la conformità alla Volontà
di Dio.
Terzo quadro da
contemplare: il Verbo di Dio. Il Verbo, innamorato dell’anima di Maria perché la
vede tutta amore – amore che si dona, che si dona obbedendo, Le si
comunica…Chissà con quale onda di gioia! “Et Verbum caro factum est” (“E il
Verbo si fece carne”).
Diciamo la terza Ave Maria perché la Madonna conceda anche alla nostra anima
di piacere come Lei a Nostro Signore per… la Sua Gloria!
E nel versetto: “Ora pro nobis Sancta Dei Genitrix – Ut digni efficiamur promissionibus Christi” (“Prega per noi Santa Madre di Dio – affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo”), possiamo pensare che le promesse di cui chiediamo di essere fatti degni, siano appunto le promesse di grazia, ossia di santità quaggiù e poi promesse di gloria lassù.
Nella Preghiera finale , chiediamo al Signore di essere condotti " per la Sua passione e la Sua croce alla gloria della risurrezione ".
Recitiamo con devozione e attenzione l’Angelus Domini. Per me è bellissimo, santifica alcuni momenti caratteristici della nostra giornata ed è un invito ad una pausa di preghiera prima, durante e dopo la nostra attività quotidiana.
E concludo con una
riflessione di un giovane ingegnere che aveva visto nell’Angelus questo schema
della S.Messa:
L’Angelo del Signore portò l’annuncio…: Liturgia della Parola
Ecco la serva … si faccia di me…: Liturgia Eucaristica (Offertorio)
E il Verbo si fece carne e abitò tra noi…: Liturgia Eucaristica
(Consacrazione – Comunione)
e recitandolo si poneva in atteggiamento di ascolto, di offerta, di comunione
con Dio presente nell’anima.