AVVENIMENTI DI CASA
IN RICORDO DI SUOR ROMILDA
OMELIA DEL VESCOVO S.ECC.ZA MONS FRANCESCO MORAGLIA
La Spezia, Cattedrale di Cristo Re, 24 novembre 2009
L’amore alla Chiesa, la generosità di ogni giorno, l’impegno di tutta la vita a servizio dei sacerdoti: qui, in estrema sintesi, troviamo i tratti che disegnano il profilo di suor Romilda Vassallo, detta, a ragione, la mamma dei sacerdoti.
Suor Romilda, ebbe la grazia non solo di essere chiamata dall’amore di Dio alla vita religiosa ma di partecipare alla fondazione di quella che fu la sua famiglia religiosa. Ne vide, progressivamente, sorgere il carisma, lo vide affermarsi, rinforzarsi, si può dire, momento dopo momento.
Suor Romilda era nata a Genova, a Sestri Ponente, il 28 aprile 1924, seconda di quattro figli; da giovane era stata iscritta all’Azione Cattolica e lì aveva maturato la sua vocazione che si manifestò quando, dopo la guerra, incontrò, nella ditta dove lavorava, Ada Taschera che seguì, subito, nella fondazione della Piccola Opera Regina Apostolorum.
Da quel momento, la sua vita fu indissolubilmente legata alla Piccola Opera e alla sua finalità, vale a dire: servire, nella Chiesa, i sacerdoti con la preghiera, l’aiuto materiale, nella consapevolezza di servire, in ogni sacerdote, Cristo Sommo ed Eterno Sacerdote. Con suor Romilda viene meno un’importante testimone del momento fondativo della Piccola Opera Regina Apostolorum.
Suor Romilda, per oltre sessant’anni, dal 2 febbraio 1948 - il 7 ottobre 1951, emetterà i primi voti -, offrì, nella Chiesa, la sua vita per la santificazione dei sacerdoti. Fedele, abbiamo detto, sempre e quotidianamente, all’esercizio di una vera maternità spirituale in un servizio sereno, silenzioso, discreto.
Percepì - così come chiedono le Costituzioni della Piccola Opera Regina Apostolorum – di trovarsi, con la sua consacrazione, al centro, anzi nel cuore stesso della Chiesa, chiamata a sostenere e servire coloro che, in modo particolare, sono stati scelti a inviare e perpetuare la presenza di Cristo nel mondo: i sacerdoti. Suor Romilda non fu solamente chiamata dall’amore di Dio alla vita di consacrazione ma, come detto, fu anche partecipe della grazia di fondazione della congregazione. Conobbe - come già accennato -, Ada Taschera, la fondatrice, fu, con lei, operaia della prima ora, e godette della parola e degli insegnamenti di Mons. Angelo Recagno, figura luminosa del clero genovese.
Dal 1959 Suor Romilda operò instancabilmente, fin che le forze glielo consentirono, nella nostra città a servizio del nostro presbiterio, soprattutto di quei sacerdoti che dopo un’intera esistenza tutta dedicata al ministero, quando, ormai le forze e la salute incominciano a vacillare, hanno bisogno di attenzioni particolari e cure assidue. Ecco perché da molti era considerata la mamma dei sacerdoti. Suor Romilda fu anche per quarant’anni superiora e direttrice della Casa del Clero, dove fu lavoratrice instancabile, entusiasta, paziente.
La nostra Chiesa è stata beneficata da figure che, seppure umili e nascoste, l’hanno plasmata, le hanno conferito umanità e santità: suor Romilda era una di queste. Una di queste presenze, senza della quali tutti sentiremmo la mancanza di qualcosa. La Casa del Clero, Casa Nostra Signora di Loreto, è stata fondata da suor Romilda e questa casa, riferimento per i nostri sacerdoti fu da lei amata come una sua creatura e, per essa, si è spesa senza risparmio.
Non si può non ricordare, qui, la profonda devozione mariana di suor Romilda maturata, anche, grazie allo spirito e alla lettera delle Costituzioni della Piccola Opera Regina Apostolorum, dove frequentemente, si richiama la figura materna di Maria, la Madre di Gesù. Colpisce che Colui, per il quale non esiste il caso o l’imprevisto, l’abbia voluta chiamare a sé, dopo lunga malattia, all’età di 85 anni, proprio il giorno in cui la Chiesa celebra la festa mariana della Presentazione al Tempio della Beata Vergine Maria, il 21 novembre, nel bel mezzo dell’anno sacerdotale. Lei che aveva dedicato tutta la vita alla cura dei sacerdoti.
Siamo certi che ora con Maria Santissima - la madre del Sommo Sacerdote -, insieme a tanti sacerdoti che fedelmente accudì lungo la sua vita e alle consorelle, la cara suor Romilda sta di fronte a Dio; la immaginiamo che, secondo quanto dicono le Costituzioni, canta il Magnificat - il canto della speranza e del servizio -, per le grandi opere compiute dal Signore attraverso di lei e nonostante lei; proprio in questo modo si esprimono le Costituzioni della Piccola Opera Regina Apostolorum al n. 16. In lei, però, la speranza e il servizio ormai hanno ceduto il passo alla fruizione, al godimento, alla pace.
Cara suor Romilda,
continua dal cielo a pregare per la nostra Chiesa, per i suoi sacerdoti, per le
carissime consorelle, per i tuoi amati familiari e per tutti noi.
Le parole della Madre Generale durante il funerale nella Cattedrale di La Spezia
Eccellenza
Reverendissima, cari sacerdoti, cari fedeli. A nome della Piccola Opera Regina
Apostolorum desidero ringraziare tutti per la vostra partecipazione e la vostra
preghiera per e accanto a Suor Romilda.
Ringrazio le Consorelle che, in questi anni, le sono state accanto e l’hanno
curata con amore. Ringrazio la Tonina che, per anni, con un affetto ed una
dedizione ammirevoli ha curato e alleviato Suor Romilda nelle fatiche
quotidiane così come le persone amiche che in quest’ultimo periodo si sono
avvicendate accanto a lei.
Suor Romilda è stata una colonna della Piccola Opera e una presenza
significativa in questa Diocesi tanto amata da lei con i suoi sacerdoti.
Si è offerta per loro e ha messo tutte le sue energie spirituali e umane a loro
servizio. Sono conosciute da molti lo spirito di preghiera, la capacità di
consolazione, lo spirito di sacrificio, la generosità, la fede, l’accoglienza
che esprimeva il suo cuore veramente grande.
Ha amato con riverenza e obbedienza i Vescovi che si sono succeduti in questi
anni e li accoglieva nella Casa del Clero con affetto e devozione. Gioiva e
soffriva di vero cuore degli avvenimenti ecclesiali e diocesani anche quando
ormai non poteva più fisicamente parteciparvi.
La pensiamo con il Signore, con Gesù Eterno Sacerdote. La finale della preghiera
della PORA a Maria Regina degli Apostoli termina così: Fa’ o Maria, Regina degli
Apostoli che in questo santo ideale possiamo tutte fedelmente vivere e morire
per poterci congiungere, nell’ultimo palpito d’amore, con l’Eterno Sacerdote
Gesù. E così lo crediamo per Suor Romilda.
Un Sacerdote ha scritto
Carissime Consorelle della Casa del Clero!
Mi ha
sorpreso e addolorato la triste e impensata scomparsa della carissima Suor
ROMILDA “la Madre dei Sacerdoti”
Avevo auto modo – tanti anni fa - di conoscerla nella Casa di Genova ( la prima
) dove era stato accolto, confortato e curato il mio compaesano e confratello
Don…, in un periodo di dura prova per lui.
La materna bontà di Suor Romilda aveva compreso e addolcito il dramma morale del
mio confratello, quasi esiliato… fin che non maturarono le situazioni e i
tempi…! per fortuna!
So che la Madre Romilda mi voleva bene, come del resto a tutti i Sacerdoti, di
cui sapeva compatire ( e non sempre è facile ! ) i difetti e qualche
sgarbatezza !
Per la stima e benevolenza vicendevole, era, per me una gioia rincontrarci ed
era cordiale e sereno il suo saluto e aperto sorriso materno. Anche per questo
la sua scomparsa mi ha addolorato!
Dev. mo in
Cristo
Don Luigi Lavagnino