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Suor Romilda è entrata nella gioia del suo Signore
 

Sabato 21 novembre 2009 - Presentazione della Beata Vergine Maria - dopo un periodo di malattia vissuta con fede e serenità nell'offerta generosa e incessante per i Sacerdoti e gli scopi della Piccola Opera, è tornata alla Casa del Padre Suor Romilda Vassallo, la prima Figlia della PORA.

Suor Romilda Vassallo è nata a Genova (Sestri Ponente) il 28 aprile 1924, seconda di quattro figli.
Ha fatto parte della Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Giovanissima ha lavorato nelle Ferrovie dello Stato come bigliettaria sui treni (il papà Giuseppe era ferroviere). Dopo la fine della guerra ha trovato un impiego presso la Ditta Lagomarsino (filiale di Genova), produttrice di macchine da scrivere diretta da Ada Taschera che fu poi la fondatrice della Piccola Opera Regina Apostolorum.

AdaTaschera, quando iniziò l’Opera, trovò in Romilda una valida collaboratrice. Aveva compreso la preziosità dell’ideale sacerdotale e quindi, con tutta la generosità del suo cuore giovanile, si era dedicata a pregare, offrire e lavorare per i Sacerdoti e i seminaristi, anche quando l’Opera non era ancora costituita e neppure aveva una sede.

Il 2 febbraio 1948 partecipò con la Fondatrice e l’attuale suor Clementina Dondi (anche lei impiegata nella Ditta Lagomarsino) alla funzione in cui la Piccola Opera Regina Apostolorum aveva il suo inizio ufficiale.

Il 7 ottobre 1951, con l’approvazione del Cardinale Giuseppe Siri, Ada Taschera e Romilda Vassallo emisero i primi voti religiosi nella Cappella della Casa Madre (di Via Curtatone - Genova) donata un anno prima da una grande benefattrice di Cividale del Friuli.

Dopo qualche tempo, lasciò l’impiego per dedicarsi completamente alle attività dell’Opera. Dapprima nella Casa Madre per cucire e riordinare le vesti e la biancheria di Sacerdoti e seminaristi in necessità, per aiutare nell’attività parrocchiale (insegnamento del Catechismo ecc.) alcuni sacerdoti di periferia, poi al Convitto Ecclesiastico per occuparsi, con la Fondatrice e altre due suore, della ristrutturazione della casa e dell’assistenza ai Sacerdoti anziani e ammalati che vi erano ospitati.

Non è facile dire in poche parole chi era Suor Romilda. Senz’altro si può considerare una colonna della Piccola Opera, non solo per le sue doti naturali e spirituali, per il suo spirito di sacrificio, per la sua grande sensibilità e il suo grande cuore, la capacità d’incontro e di dialogo, ma anche per le sue capacità organizzative e la non comune forza fisica. Ogni volta che si doveva aprire o ristrutturare una Casa dell’Opera, si chiamava immancabilmente suor Romilda.
La Casa di Perletto (1955), il Convitto Ecclesiastico (1957), la casa di La Spezia(1959), l’organizzazione dell’attività delle suore nel Seminario Maggiore di Genova (1967) ecc. hanno sempre avuto come fondamento il lavoro instancabile e il sacrificio di suor Romilda. Quando c’era lei, le suore si sentivano veramente al sicuro.

Nel giugno del 1959, Suor Romilda fu trasferita definitivamente da Genova a La Spezia per dirigere la nuova sede della PORA (la “Casa di Loreto” di Via XXVII Marzo, inaugurata da S. Ecc.za Mons. G. Stella il 17 maggio dello stesso anno, Solennità di Pentecoste).
Fu un grandissimo distacco per lei lasciare Genova, la sua città, lasciare la Fondatrice che tanto amava, le sue prime consorelle. Come lei stessa ebbe a dire, furono tempi molto duri: adattarsi al nuovo ambiente, affrontare difficoltà economiche, impostare al meglio l’attività della Casa, avere la responsabilità delle consorelle, dei Sacerdoti ospiti, spesso anziani e malati ecc.  Tutto questo accettò con amore e generosità per l’ideale dell’Opera e pian piano si ambientò meravigliosamente e si inserì nell’ambiente spezzino come se ci fosse sempre stata.
Anche se lontana portava nel cuore i suoi superiori e ogni sua consorella. Finché le forze fisiche glielo permisero andava di persona a trovarli, in seguito teneva i contatti con frequenti telefonate.
La morte della Fondatrice suor Ada Taschera e di Mons. Recagno lasciarono nel suo cuore un profondo dolore e una grande nostalgia per cui, anche ultimamente,  non poteva parlarne senza commuoversi.
Era vivo in lei il ricordo della loro testimonianza, delle loro virtù e quando ne parlava esortava le consorelle a tener vivo il carisma e a praticare i loro insegnamenti.

Chi l’ha incontrata e conosciuta, Sacerdoti, amici dell’Opera, simpatizzanti…  avranno certamente un personale e caro ricordo e ciascuno potrebbe dare di lei una sua particolare testimonianza.

 

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1987 - suor Romilda e la fondatrice a Perletto