DON GUIDO
MARINI
L’offerta di sé
Non vi è,
forse, tema spirituale più significativo per la vita del presbitero
di quello rispondente all’offerta di sé. L’affermazione è fondata:
non su qualche aspetto marginale o complementare della vita
sacerdotale, ma su ciò che ne costituisce il cuore e l’intimità più
vera. Perché se l’identità del ministro ordinato e,
conseguentemente, la propria spiritualità sta tutta nella
ripresentazione sacramentale di Gesù Cristo sacerdote, ecco che
l’offerta della vita è per il presbitero elemento qualificante la
propria progressiva identificazione al Signore.
In un
passaggio molto bello e denso di significato l’Esortazione
apostolica post-sinodale Pastores dabo vobis così si esprime:
"Il presbitero trova la verità piena della sua identità nell’essere
una derivazione, una partecipazione specifica e una continuazione di
Cristo stesso sommo e unico sacerdote della nuova ed eterna
alleanza: egli è un’immagine viva e trasparente di Cristo
sacerdote…Il riferimento a Cristo è allora la chiave assolutamente
necessaria per la comprensione delle realtà sacerdotali" (n. 12).
E’ per questo
che non è possibile parlare dell’offerta che il sacerdote fa della
propria vita se prima non si parla dell’offerta del Signore e dei
suoi contenuti. In effetti, proprio nell’offerta di Cristo il
presbitero ritrova il senso e il contenuto della propria offerta,
anche perché egli è chiamato a rivivere in se stesso non un’ offerta
qualunque ma esattamente quella di Gesù. Si potrebbe affermare che
questa offerta, l’offerta di Gesù, è la "forma" dell’offerta del
presbitero, alla quale sempre tornare per non smarrire il
significato della propria vita e della propria missione. Ed è
esattamente quello che desideriamo fare in questo momento: tornare
per un istante all’offerta del Signore.
Una rilettura,
anche molto veloce, della vite terrena del Figlio di Dio ci porta a
rilevare un tratto essenziale e irrinunciabile del suo rapporto con
il Padre: quello dell’obbedienza incondizionata e dell’adesione
totale e appassionata alla volontà di Colui che lo ha mandato. E’ in
questo senso che noi leggiamo e meditiamo le affermazioni del
Signore: "mio cibo è fare la volontà del Padre", "non la mia ma la
tua volontà". Tutto, proprio tutto, nella vita di Cristo è un "sì"
d’amore al Padre che chiama e che manda. In tal modo possiamo
affermare che nella vita di Gesù c’è un "mio", la sua vita, che è
tutta protesa nel "tuo", la volontà del Padre. Anzi, potremmo ancora
meglio dire che il "mio" di Cristo si perde nel "tuo" del Padre,
perché tutto ciò che è di Cristo diventa di Dio Padre.
Alla luce di
questo comprendiamo meglio il significato del termine offerta che,
etimologicamente, indica una "disponibilità per". Gesù è colui che
vive la totale e radicale disponibilità al Padre, in un
atteggiamento di amore filiale perfetto. Lo stile spirituale della
sua vita terrena altro non è se non il riflesso fedele del suo stare
"presso Dio", secondo la parola dell’evangelista Giovanni; parola
che sappiamo indicare l’atteggiamento del Figlio che vive "rivolto"
eternamente al Padre.
C’è un momento
preciso della vita di Gesù in cui la "disponibilità per" trova
realizzazione piena e l’offerta raggiunge il culmine della sua
realizzazione: è il momento della croce che, sacramentalmente, Gesù
vive durante l’ultima cena. Lì le parole pronunciate dal Signore
sono il sigillo della sua offerta e, insieme, la consegna di quella
stessa offerta ai suoi perché la rivivano nel loro essere
sacerdotale. Il Signore dà il suo corpo e il suo sangue, e in tal
modo, tenendo presente il significato biblico di "corpo" e "sangue",
consegna al Padre la sua vita e la sua morte: perché diventino cibo
e bevanda per la vita e la salvezza del mondo. E’ questo il senso
profondo del "prendete e mangiate", "prendete e bevete".
E’ ora più
chiaro e più immediato il significato dell’offerta del presbitero.
La sua è la "disponibilità per" di Cristo che rivive nella sua
stessa vita, è l’offerta di Cristo che si rende presente nella sua
stessa esistenza. Egli rivive in sé, per il mistero stupendo del
carattere sacramentale ricevuto nel giorno dell’Ordinazione,
l’esperienza di Cristo sacerdote e vittima, e diventa, come Cristo,
sacerdote e vittima. Il suo corpo e il suo sangue altro non sono che
la vita e la morte consegnati a Dio perché il mondo possa mangiare e
bere, e così avere la salvezza.
Proviamo per
un istante a considerare che cosa sono concretamente quel corpo e
quel sangue che il sacerdote rende disponibili a Dio per la vita del
mondo. Se il corpo indica la totalità della persona, il corpo
offerto del sacerdote saranno il tempo, le energie, le capacità,
l’affetto, la volontà…, insomma il tutto della sua vita. E se il
sangue indica piuttosto la morte, il sangue offerto dal sacerdote
sarà la morte corporale, ma anche quelle piccole e grandi morti di
ogni giorno che a nessuno sono risparmiate: umiliazioni, insuccessi
personali e pastorali, persecuzioni, malattie, limitazioni dovute
alla salute o all’avanzare dell’età, le conseguenze dolorose della
propria colpa e i problemi spirituali personali non ancora risolti…
Così nella
vita del presbitero, sull’esempio e con la grazia di Cristo
sacerdote, tutto è"per" il Padre e per i fratelli, tutto è reso
disponibile per il Padre in vista di quella fecondità spirituale che
si chiama generazione alla vita di grazia, tutto è consegnato alle
mani di Dio e più nulla è conservato per sé.
Qui sta tutta
la grandezza del ministero ordinato, qui la sua dignità e il suo
mistero, insondabile quanto bellissimo. E ogni sacerdote sa che
quotidianamente, nella celebrazione eucaristica, egli si ritrova con
Cristo Signore, eterno sacerdote, e in tal modo si ritrova con se
stesso: con ciò che egli è e con ciò che egli è chiamato a vivere.
Nell’Eucaristia il presbitero trova e ritrova la propria identità e
la propria missione; nell’Eucaristia il Signore trova i suoi
sacerdoti ed è per loro il maestro che insegna i segreti
dell’offerta sacerdotale, l’amico che con loro condivide la passione
della disponibilità senza riserve a Dio per la vita del mondo, la
sorgente di grazia che trasforma il cuore del sacerdote in un cuore
offerto nella logica dell’offerta sacrificale della Croce.
MANI DEL SACERDOTE, MANI DI GESU’
Contemplo, Gesù, il mistero del Sacerdozio,
dono del tuo Cuore spaccato per amore.
Ti sei "spogliato" della tua veste regale
ed hai indossato i panni di Colui che serve,
che si inginocchia davanti agli Apostoli e lava i piedi...
Lavi i piedi con le tue mani sante e benedette,
mani che purificano e che, simbolicamente, esprimono un mistero
grande:
l’offerta piena, totale, libera consapevole,
tenera e amante per la nostra povera umanità.
Mi commuovono le tue mani che lavano
ed esprimono la profonda, indicibile compassione del tuo Cuore.
Oggi, Signore, partecipi il Dono ai tuoi preti...
e le loro mani diventano le tue mani.
Le loro mani esprimono, nel gesto e nel mistero
quell’unione tra umano e divino,
tra finitudine e immensità,
tra miseria e misericordia...
O mio Dio, contemplo stupita la tua umiltà
e piego le ginocchia di fronte a te, Amore crocifisso!
Mani che lavano, benedicono, "guariscono", perdonano, consacrano...
mani "unte nell’Unto".
Mani, braccia stese sulla Croce, sull’Altare della Croce.
Le tue mani, Signore, povera,
adoro e bacio.
E sono felice;
Mi sento, per tuo dono, piccola Maria,
che stringe le mani di Gesù Sacerdote, Figlio e Maestro,
consapevole, profondamente consapevole,
che solo abbracciando, accogliendo in pieno,
abbandonandomi serenamente alla Volontà del Padre,
posso esserti "sorella e madre".
P.B.
P.O.R.A.
ESTATE A PERLETTO
Incontro di riflessione e preghiera
per Familiari del
Clero
24 – 27 giugno
Esercizi Spirituali per Sacerdoti
18 – 22 agosto
Predicati da Mons. Guido Oliveri
Corso di aggiornamento
1
settembre
(pomeriggio) -5 settembre
(mattina)
"L’accompagnamento
spirituale :
luogo di crescita
umana alla luce dello Spirito"
Moderatore:
P.Paolo Orlandini dei Servi di Maria
in collaborazione con l’Edi.S.I. Istituto Edith Stein
PROGRAMMA
LUNEDI’ 1 settembre
–
pomeriggio
"La vita nello
Spirito: accogliere il Dono nel quotidiano"
Don Guido Marini
-
docente di Diritto Canonico nella Facoltà Teologica
dell'Italia Settentrionale - Genova
MARTEDI’ 2 settembre
"La bellezza della
persona come armonia tra l’umano e lo spirituale"
Suor Paola Barenco,
P.O.R.A. - Formatrice, Pedagogista
MERCOLEDI’ 3
settembre
"Lo spirito è pronto
ma la carne è debole":
blocchi umani alla
crescita dello spirito
P.Paolo Orlandini -
Formatore
GIOVEDI’ 4 settembre
"Linee metodologiche
nell’accompagnamento"
Dott. Sergio Brocchiero –
Psicologo
VENERDI’ 5 settembre
– mattina
"L’ascesi
dell’accompagnatore"
Dott. Grazia Maria Costa
- Medico
Membro dell'Ist.Secolare Mater Misericordiae Genova
ESERCIZI SPIRITUALI GIOVANI
12 - 14 settembre
con Don Guido Marini
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