Mons.
Luigi Recagno nacque a Genova (Cesino) il 14 settembre 1906, fu
battezzato col nome di Luigi: sul santo dei Gonzaga ha poi modellato
puntualmente ogni momento della sua esistenza, soprattutto della
sua vita sacerdotale.
Il
Card. Giuseppe Siri, il quale - suo coetaneo - lo ebbe compagno
di studi, lo additava come esempio di candore, di profonda umiltà
e di obbedienza.
Entrato
adolescente in Seminario, compì gli studi completandoli poi
a Roma con la laurea in teologia dogmatica.
Ricevette
l'Ordinazione sacerdotale dal Card. Carlo Dalmazio Minoretti il
18 agosto 1929.
Fu
per anni docente di teologia fondamentale e dogmatica in Seminario
e contemporaneamente insegnante di religione al Liceo Colombo: coloro
che gli furono alunni lo ricordano con straordinaria stima.
Successivamente
venne nominato Delegato Arcivescovile per l'Azione Cattolica e Direttore
Spirituale nel Seminario Maggiore di Genova, finché - nel
1954 – il Card. Siri lo volle al suo fianco quale Vicario
Generale dell'Arcidiocesi. Un mandato che assolse con fedeltà
e discrezione sino al gennaio del 1987.
Intanto
era stato annoverato tra i Canonici Onorari della Cattedrale e,
nel 1964, Prelato d'onore di Sua Santità.
Direttore
delle Figlie della Piccola Opera Regina Apostolorum sin dalla fondazione
(1948), ha formato una comunità di religiose che con la preghiera
e il servizio ai Sacerdoti costituiscono una presenza preziosa nella
Diocesi.
Fu
nel 1958 che mons. Recagno venne nominato Direttore del Convitto
Ecclesiastico e Rettore della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, che
divenne Vicaria Autonoma nel 1961 e Parrocchia nel 1968. Egli fu
pertanto dapprima Vicario Autonomo e poi il primo parroco. Quel
giorno fu forse il più gioioso della sua “carriera”.
Continuò
a fare il Vicario Generale unicamente per obbedienza.
Tutti
gli anni della lunga esperienza sacerdotale sono stati stupendamente
fecondi ed impreziositi da virtù e meriti eccezionali, ma
il periodo più bello in cui Mons. Recagno ha trovato piena
realizzazione sacerdotale è stato quello della vita parrocchiale.
Ciascuno
può riferire più d'una circostanza in cui è
stato conquistato, persino impressionato dalla passione sacerdotale
di Mons. Recagno.
Prima
che le sue condizioni di salute si aggravassero, ha rinunciato alla
responsabilità della parrocchia, ma non alla disponibilità.
Per cinque anni, in casa, ha continuato a celebrare la S. Messa, a ricevere le persone, a
esercitare il ministero della Riconciliazione e della direzione
spirituale sin quasi alla vigilia della morte.
Ha
vissuto l'ultima infermità - assistito amorevolmente, giorno
e notte, dalle religiose della PORA - con lucidità e quindi
con l'offerta quotidiana delle sue sofferenze al Signore, nell'umile
consapevolezza di partecipare alla Passione di Cristo.
Mons.
Luigi Recagno è entrato nell'Eternità «quale
servo fedele, a ricevere il premio preparato per lui» il 25
novembre 1995.