"Con cuore di padre:
così Giuseppe ha amato Gesù, chiamato in tutti e quattro i
Vangeli «il figlio di Giuseppe».
I due Evangelisti che hanno posto in rilievo la sua figura,
Matteo e Luca, raccontano poco, ma a sufficienza per far capire
che tipo di padre egli fosse e la missione affidatagli dalla
Provvidenza.
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Anno di San Giuseppe: il dettaglio delle indulgenze
Fino all’8 dicembre 2021, grazie
allo speciale Anno di San Giuseppe indetto da Papa Francesco, i
fedeli di ogni parte del mondo potranno ricevere l’indulgenza
plenaria.
Confessione sacramentale,
comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del
Santo Padre sono le consuete condizioni richieste per lucrare
l’indulgenza,
in vista della quale la
Penitenzieria apostolica – nel decreto che accompagna la lettera
apostolica “Patris Corde” – ha disposto modalità precise.
Si concede l’indulgenza
plenaria, nel dettaglio:
·
a quanti mediteranno per almeno 30 minuti la
preghiera del Padre Nostro, oppure prenderanno parte a un ritiro
spirituale di almeno una giornata che preveda una meditazione su
San Giuseppe;
·
a coloro i quali, sull’esempio di San Giuseppe,
compiranno un’opera di misericordia corporale o spirituale;
·
a quanti reciteranno il Rosario, nelle famiglie e
tra fidanzati;
·
a “chiunque affiderà quotidianamente la propria
attività alla protezione di San Giuseppe e ogni fedele che
invocherà con preghiere l’intercessione dell’Artigiano di
Nazareth, affinché chi è in cerca di lavoro possa trovare
un’occupazione e il lavoro di tutti sia più dignitoso”;
·
ai fedeli che reciteranno le Litanie a San
Giuseppe (per la tradizione latina), oppure l’Akathistos a San
Giuseppe, per intero o almeno qualche sua parte (per la
tradizione bizantina), oppure qualche altra preghiera a San
Giuseppe, propria alle altre tradizioni liturgiche, “a favore
della Chiesa perseguitata ad intra e ad extra e per il sollievo
di tutti i cristiani che patiscono ogni forma di persecuzione”.
San Giuseppe è uno dei Santi Protettori della Piccola Opera
Regina Apostolorum.
Di lui ha scritto molto la Fondatrice Suor Ada Taschera.
Riportiamo qui un articolo pubblicato su un periodico della
PORA.
IL SANTO DEL
SILENZIO
San
Giuseppe è una figura di primo piano nella storia della
salvezza.
E' Patrono della
Chiesa universale e noi lo
vogliamo ricordare e pregare come speciale Protettore
della Piccola Opera in quanto è stato lo Sposo purissimo di Maria
Vergine, Madre del primo ed eterno Sacerdote e custode e padre putativo di
Gesù.
Di lui le prime caratteristiche che colpiscono sono: il
silenzio, l'obbedienza, l'umiltà, non disgiunte dalla fede, con
la quale egli riceve e accetta l'avvertimento dell'angelo nel
sogno. I dubbi cessano. Tutto il groviglio di sentimenti, che
dovevano averlo invaso per lo stato della Sposa, cessa: crede.
Crede alle parole che vengono dal Cielo, non mette limiti alla
potenza di Dio.
Unirà la sua offerta a quella della Madonna, il suo sacrificio a
quello della Vergine, farà scudo del suo nome alla Madre e al
Bambino, perché nell'ombra e nel silenzio si compia il grande
mistero della nascita del Figlio dell'Altissimo, dell'Atteso,
del Redentore.
Uomo di fede, uomo giusto, uomo di parola.
Finiti i dubbi, accettata la volontà di Dio, non si ritrae più.
Fa la sua parte: coopera con la rinuncia, il lavoro, i disagi e
le peripezie inerenti all'accettazione, a far sì che il piano di
Dio si realizzi e tutti gli uomini possano tornare a godere
dell'amicizia con il Padre.
Noi dobbiamo voler bene a S. Giuseppe, perché anch'egli ha avuto
un ruolo importante nell'economia della Redenzione: il ruolo
assegnatogli dal Padre, indubbiamente, ma non disgiunto dal
merito di aver creduto, di aver accettato, di aver obbedito
sempre, e sempre di aver fatto del suo meglio.
Quanto sacrificio nascosto nella vita di S. Giuseppe umile e
silenzioso! Non potremo mai valutare quanto, anche lui, come la
Madonna, abbia cooperato ad affrettare i tempi della Redenzione.
Alla base della nostra salvezza troviamo solamente: silenzio,
umiltà e obbedienza.
Credere oggi di poter salvare il mondo con mezzi diversi è
stoltezza. Del resto l'esempio lo abbiamo avuto dai nostri
progenitori.
Sr Ada Taschera