Una
delle devozioni più diffuse tra il popolo cristiano, come sappiamo,
è quella al Sacro Cuore di Gesù.
Non si tratta, però, di una devozione fra le tante, perché è stata
rivestita dalla Chiesa di una dignità tutta particolare e si situa
al centro della rivelazione cristiana.
Il documento guida in materia è sicuramente l'enciclica di Pio XII,
Haurietis aquas ("Attingerete alle acque") del 15 maggio
1956.
Questa devozione – contenuta in germe nella Sacra Scrittura,
approfondita dai santi Padri, dai Dottori della Chiesa e dai grandi
mistici medioevali – ha avuto un particolare incremento e raggiunto
la sua configurazione odierna in seguito alle apparizioni di Gesù
Cristo a S. Margherita Maria Alacoque, nel monastero di
Paray-le-Monial, a partire dal 27 dicembre 1673.
L'origine della devozione è nella stessa Sacra Scrittura. E' Gesù
che per primo presenta il suo Cuore come fonte di ristoro e di pace:
"Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi
ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che
sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre
anime…" (Mt 11,28-29).
Le apparizioni a santa Margherita Maria
conservano un'importanza eccezionale. Si dovrebbe anzi dire che
nella storia della Chiesa nessun'altra comunicazione divina - al di
fuori della Bibbia - ha ricevuto tante approvazioni e
incoraggiamenti dal magistero della Chiesa come le rivelazioni del
Cuore di Cristo a Paray-le-Monial.
In esse sono particolarmente famose «le dodici promesse». Come nella
Bibbia, Dio lega il suo intervento a delle «promesse». Se l'Alleanza
in Gesù Cristo si è fatta definitiva, essa è tuttavia ancora aperta
nella storia, perché continuamente offerta alla libertà dell'uomo,
finché dura il tempo in cui si può meritare. Al «vero devoto» del
sacro Cuore, cioè a chi è ben convinto di essere, con i propri
peccati, colui che ha «trafitto» il Cuore di Gesù e, consapevole del
suo amore immenso, vive la propria vita nella prospettiva della
riparazione, queste promesse sono di nuovo offerte. E «Dio è fedele»
(1 Cor 10,13).
Eccole, secondo la prima antica lettura:
Le dodici promesse
1. Darò loro (alle persone devote del mio Cuore) tutte le
grazie necessarie al loro stato.
2. Metterò la pace nelle loro famiglie.
3. Le consolerò in tutte le loro afflizioni.
4. Sarò il loro rifugio in vita e soprattutto nella loro
morte.
5. Benedirò le loro imprese.
6. I peccatori troveranno misericordia.
7. I tiepidi diventeranno ferventi.
8. I ferventi saliranno presto a grande perfezione.
9. Benedirò il luogo dove l'immagine del mio Cuore sarà
esposta e onorata.
10. Darò loro le grazie di toccare i cuori più duri.
11. Le persone che propagano questa devozione avranno il loro
nome scritto nel mio Cuore e non sarà mai cancellato.
12. Io prometto nell'eccesso grande di misericordia del mio
Cuore che il suo amore onnipotente accorderà a tutti coloro che si
comunicheranno il primo venerdì del mese, per nove mesi consecutivi,
la grazia della penitenza finale e non morranno in mia disgrazia né
senza ricevere i sacramenti e il mio Cuore sarà per essi un asilo
sicuro negli ultimi momenti.
Offerta della
giornata al Sacro Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io
ti offro
per mezzo del Cuore
Immacolato di Maria, Madre della Chiesa,
in unione al Sacrificio
Eucaristico,
le preghiere, le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno
in riparazione dei
peccati, per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre.
Amen
La
devozione al Sacro Cuore di Gesù e alla Sua Infinita Misericordia ci
richiamano anche il messaggio che Gesù ha voluto trasmettere agli
uomini tramite Santa Faustina Kowalska (1905-1938) "Mia diletta
figlia, scrivi queste parole... Parla al mondo della mia
Misericordia, di’ che Io sono l’amore e la Misericordia in persona…"
Queste
parole vengono riportate da Suor Faustina Kowalska nel suo Diario il
4 aprile del 1937. Era la Domenica in Albis, quella che oggi
finalmente si chiama - per volontà dello stesso Gesù - la "Domenica
della Misericordia", dopo la solenne proclamazione fatta da Giovanni
Paolo II durante la canonizzazione della suora polacca, la cui
figura resta indissolubilmente legata al culto della Divina
Misericordia.
A Suor Faustina Gesù confidò: "Figlia
mia, quando t'accosti a quella sorgente della mia misericordia, che
è il sacramento del perdono, l'acqua e il sangue scaturiti dal mio
cuore scendono sull'anima tua a nobilitarla. Ogni volta che vieni al
Sacramento della Riconciliazione, immergiti nella mia misericordia
con una fiducia illimitata, perché solo così posso versare dentro di
te tutta la mia grazia. Sappi che io stesso t'attendo nel
confessionale, e pur conservandomi invisibile dietro al sacerdote,
sono io che opero dentro di te… Figlia mia, allo stesso modo che tu
ti inginocchi alla mia presenza per prepararti alla tua confessione,
così è sempre davanti a me che ti confessi perché del sacerdote io
mi faccio solamente schermo: non esaminare mai come egli sia, ma
apriti a lui come lo faresti davanti a me; allora la tua anima si
colmerà della mia luce...
"Che
nessuna anima tema di avvicinarsi a me – dice Gesù – anche se i suoi
peccati fossero come porpora. Questa causa è mia ed è scaturita dal
seno della Santissima Trinità, che attraverso il Verbo vi fa
conoscere l’abisso della Divina Misericordia…"
Gesu raccomandò, tra
l’altro, a S. Faustina di recitare e invitare gli uomini a recitare
la Coroncina della Divina Misericordia facendo queste promesse:
“Quando
verrà recitata vicino agli agonizzanti, mi metterò fra il Padre e
l'anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore
misericordioso. La Mia misericordia avvolgerà in vita e specialmente
nell'ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina.
Con essa
otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà”.
Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Padre
Nostro, Ave Maria, Credo.
Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno
Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo
dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei
nostri peccati e di quelli del mondo intero.
Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la
Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.
Alla fine si dice tre volte:
Santo
Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo
intero.